Il Consiglio dei Ministri ha approvato alcuni decreti attuativi della normativa di cui al Jobs Act. Tali provvedimenti, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevedono quanto segue:
- dal 1.01.2016 saranno considerate lavoro subordinato le collaborazioni caratterizzate come prestazioni esclusivamente personali, continuative e con modalità di esecuzione organizzate dal committente anche con riferimento a tempi e luoghi di lavoro;
- il superamento del limite del 20% di utilizzo dei contratti a termine comporterà una sanzione amministrativa il cui importo sarà destinato al finanziamento dei servizi per l’impiego;
- esclusione dal “tetto†di cui sopra per le start-up innovative e le assunzioni dei lavoratori over 50;
- modifiche al sistema dell’apprendistato, con differenziazione tra quello per qualifica e diploma e di alta formazione e quello professionalizzante e di mestiere;
- definizione delle modalità di utilizzo del lavoro intermittente da parte dei contratti collettivi e tetto di 400 giorni di lavoro in 3 anni solari, salvo che nel turismo, nei pubblici esercizi e nello spettacolo;
- eliminazione delle causali che permettono la stipulazione di un contratto di staff leasing e introduzione di un limite di utilizzo del 20% di tali contratti di somministrazione;
- possibilità , per il datore di lavoro, di richiedere ai dipendenti in part time orizzontale una prestazione supplementare sia pure in misura non superiore al 15%;
- possibilità , per il datore di lavoro, di variare unilateralmente le mansioni in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali fino al livello di inquadramento inferiore rientrante nella stessa categoria;
- ampliamento delle possibilità di utilizzo dei voucher per le prestazioni occasionali, con elevamento del relativo tetto massimo annuo da 5.000 a 7.000 euro;
- estensione del periodo termporale entro il quale è possibile fruire dei congedi parentali facoltativi per assistenza ai figli;
- estensione del sostegno al reddito a tutte le imprese oltre i 5 dipendenti che finora facevano ricorso alla cassa in deroga;
- creazione di una nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro;
- accorpamento di tutti i servizi ispettivi del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail in una nuova agenzia nazionale denominata Ispettorato nazionale del lavoro;
- apertura ai controlli a distanza dei dipendenti e obbligo, per il datore di lavoro, di predisposizione di un preciso documento di policy aziendali da consegnare ai lavoratori.
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